L'ostrica triploide.

Nate nel 1997 in Charente-Maritime in un laboratorio dell'Ifremer, le ostriche concave tetra-ploidi (quattro paia di cromosomi) non sono dei veri e propri organismi geneticamente modificati (i ricercatori non hanno aggiunto dei geni appartenenti a un'altra specie, ma hanno conservato dei cromosomi esistenti nell'animale ma abitualmente espulsi al momento della fecondazione). Questi scienziati hanno poi incrociato questi tetraploidi (allevati in ambiente chiuso e controllato) con delle ostriche selvagge (che sono diploidi, dispongono cioè di due genomi di base e vivono notoriamente in ambiente naturale) dando origine a ostriche triploidi. Queste ostriche triploidi si rivelano essere sterili; esse non producono quindi lattiginosità nel periodo estivo. La sacrosanta regola dell'astinenza per ciò che concerne il consumo delle ostriche nel periodo di riproduzione diviene così obsoleta (di qui la bella denominazione che è loro data di "ostrica quattro stagioni"). Altro vantaggio derivante da questa manipolazione: il mollusco ha una crescita molto più rapida (il suo aspetto esterno è anche più gradevole e quindi più adatto alla vendita); in assenza della fase di riproduzione, l'ostrica non disperde in effetti energie per questa tappa naturale (la crescita dell'ostrica triploide sarà due volte più rapida di quella dell'ostrica naturale: da 3 a 4 anni, si passerebbe ad 1 o 2 anni per ottenere un prodotto commerciabile). Malgrado questi vantaggi, l'ostrica triploide ha incontrato assai rapidamente l'ostilità del mondo dell'ostricoltura. Questa conchiglia perderebbe in tal modo ciò che tende malauguratamente a scomparire sempre più dalle nostre tavole, dai nostri banchi: l'idea di prodotto naturale. Altri inconvenienti si aggiungono a questo: una disseminazione accidentale di tetraploidi potrebbe provocare uno sconvolgimento dell'ambiente marino; se la produzione crescesse in maniera troppo consistente, il plancton potrebbe venire a mancare; l'acquisto di larve diventerebbe obbligatorio per gli ostricoltori quando invece in precedenza si poteva captarle direttamente nell'acqua. Tutto ciò non partiva all'origine da una cattiva intenzione, dal momento che questo bisogno era motivato dalla paura di una nuova epizoozia. Ma essendo i soldi il nervo della guerra, la produzione dell'ostrica triploide tende ad imporsi in numerosi posti (attualmente rappresenta il 10% della produzione francese, e il 40% di quella degli Stati Uniti). LAFSSA (Agenzia Francese di Sicurezza Sanitaria degli Alimenti) ha dato la sua autorizzazione di immissione sul mercato con etichettaggio informativo obbligatorio " Huitres des Quatre Saisons" (Ostriche Quattro Stagioni).